Dieci domande a… Alessandro Sforza

Alessandro Sforza ha pubblicato quest’anno il suo primo libro intitolato “E ci sei“. Si tratta di una raccolta di pensieri, riflessioni e speranze che colpiscono il lettore per la profondità con la quale sono descritte e per il loro linguaggio poetico ed evocativo. Oggi conosceremo un po’ di più lo scrittore.

“E ci sei” – Alessandro Sforza

Come nasce la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce in tenera età quando intorno ai 6-7 anni, dopo ogni pranzo domenicale a casa dei nonni, amavo consultare in braccio a mio padre quelle vecchie antologie corredate da immagini e testi sul mondo della storia, delle scienze, degli animali. Quelle pagine sfogliate in compagnia sapevano proiettarmi in quei mondi, che poi a mio modo tentai di riprodurre in un diario dove amavo ritagliare, incollare delle immagini e scrivere informazioni a riguardo.

C’è stato un autore che ti ha formato e/o influenzato maggiormente?

Sicuramente l’autrice che mi ha fortemente influenzato nello scrivere il mio libro è stata Marguerite Yourcenar con il suo “Memorie di Adriano”. Mi sono sentito toccato da vicino per la narrazione, i fatti storici ed i luoghi narrati. Una romanità fatta di audacia ma anche tante fragilità che ben rappresentata l’animo umano, senza conoscere eccezioni (imperatori compresi).

Dove trovi l’ispirazione per le tue storie?

Amo trovare ispirazione guardando nella mia anima, fatta di un vissuto che si è sempre scontrato tra ottimismo e scoramento. Due forze contrapposte che, spingendo ognuna dalla propria parte, hanno sempre favorito quel vivere in “equilibrio”, senza nei fatti conoscere eccessi. Camminare su una corda tesa ed essere sempre in bilico, tra sorriso e tristezza.

Quando scrivi segui una scaletta o costruisci la trama strada facendo?

Tendenzialmente amo seguire una scaletta, avere dei punti cardinali su cui svolgere il mio lavoro. Può però accadere di stravolgerli quando il flusso di un pensiero è così forte da non riuscirlo ad arginare. Parole che possono divenire tracimanti, come un fiume in piena e che quindi necessitano di seguire il proprio corso, stravolgendo anche le premesse iniziali.

Hai abitudini particolari per scrivere? Orari, luoghi, ecc?

Camminare è il “mezzo di trasporto” che le mie idee preferiscono per comporre pensieri e scrivere. L’inizio di giornata ed il calar della sera regalano l’impeto giusto per comporre.

Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?

Amo rivolgermi a persone sensibili, che ancora sentono di abbracciare ogni tipo di sentimento con quella stilla di purezza. Scrivo per persone così, le mie parole, i loro pensieri: un valzer dolcissimo.

Cosa hai provato quando hai avuto il tuo libro tra le mani?

Col mio libro tra le mani ho provato soddisfazione per essere riuscito a vincere una battaglia personale. Si, quella timidezza che mi ha portato a “seppellire” per 4 anni l’opera già redatta nel fondo di un cassetto. Riaprirlo soltanto in un momento storico complicato come quello attuale, ma ora più che mai serve sognare ed io l’ho fatto così.

Quali tematiche ti piace affrontare?

Amo affrontare la quotidianità e quelle tematiche che riguardano ognuno, in ogni sfera dell’età. Le fragilità ma anche le ambizioni che determinano la dignità di una persona. Avere un pensiero libero e non omologato nel farlo, senza dover aggraziare gli interlocutori per conquistare vetrine. Seguire un’unica linea di editoriale: quella del mio cuore.

Tre aggettivi per descrivere la tua scrittura.

Mi piacerebbe che la mia scrittura fosse descritta così: raffinata, autentica, d’animo.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

La mia prima pubblicazione è stato un biglietto da visita per presentarmi al pubblico. I miei progetti futuri si legano quindi ad una crescita professionale, che umilmente ha avuto bisogno della sua prefazione, regalandomi emozioni, felicità. E la gioia, col suo cantico, parla diretta alle anime: sento di dirvi grazie perché accarezzando le mie storie, le mie passioni, siete riusciti con la vostra fiducia a riempire quel serbatoio di emozioni e fantasia, che brucerà di nuovi racconti.

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Recensione del libro “E ci sei” di Alessandro Sforza:

Pubblicato da persa_nei_libri

Amante dei libri e della scrittura, adoro perdermi tra le pagine.