Dieci domande a… Gianluca Piscopo

Torna puntuale anche questa settimana l’appuntamento con le interviste. Oggi è il turno di Gianluca Piscopo, autore del romanzo “Figlio di un sol minore“, DrawUp edizioni.

“Figlio di un sol minore” – Gianluca Piscopo

Come nasce la tua passione per la scrittura?

Mi sono sempre divertito a scrivere; ho iniziato da ragazzo con i miei amici scrivendo i test di orribili sketch che poi registravamo sulle nostre “cassettine” e ho proseguito mettendo su carta tutto ciò che mi veniva in mente quotidianamente. Poi, nel 2014 in maniera del tutto casuale, mio figlio a mia insaputa ha fatto leggere alla sua professoressa di italiano del liceo alcuni racconti che avevo scritto. E’ rimasta colpita da quelle storie e dopo avermi incontrato, mi ha suggerito di scriverne altri e mi ha seguito in questa fase. In breve tempo mi sono ritrovato tra le mani una grande quantità di materiale e ho quindi provato a pubblicarlo. Ho trovato la casa Editrice Edizioni Draw Up che ha accolto questo mio desiderio e nel 2015 è nata la raccolta di racconti “Così è… se vi appare”. Sull’onda dell’entusiasmo di questa esperienza, ho provato a sviluppare un’idea che mi ronzava in testa da un po’ e nel 2017 ho pubblicato il romanzo “Figlio di un Sol minore”. Nello stesso periodo, altrettanto casualmente, sono entrato a fare parte di una compagnia teatrale amatoriale locale, il Gruppo Zelda. Qui ho potuto cimentarmi in un altro campo che non avevo mai neppure pensato di poter avvicinare: la scrittura teatrale. Per la nostra compagnia ho inizialmente adattato un testo da mettere in scena e poi, ne ho scritti altri che abbiamo rappresentato sul palco con ottimi risultati di pubblico e critica. 

C’è stato un autore che ti ha formata e/o influenzata maggiormente?

Come lettore non ho un genere preferito, anzi, mi piace leggere cose anche molto diverse tra loro. Sicuramente uno degli scrittori che nel tempo ho seguito di più è Stephen King ma quello che forse mi ha sempre affascinato per l’ironia delle sue storie è Stefano Benni. Sicuramente “Così è… se vi appare” è molto vicino a quel tipo di letteratura (con tutte le dovute proporzioni ovviamente). Attualmente mi piace molto Fabio Genovesi e recentemente ho scoperto Sasha Naspini e mi ha colpito davvero tanto.

Dove trovi l’ispirazione per le tue storie?

Ovunque. Basta guardarsi intorno, ascoltare la gente che parla per strada, nei negozi, a lavoro. Alcuni dei racconti di “Così è… se vi appare” sono nati da episodi insignificanti di vita quotidiana come una macchina da caffè rovesciata sui fornelli o un giornale aperto sulla pagina dell’oroscopo.

Quando scrivi segui una scaletta o costruisci la trama strada facendo?

Quando inizio a scrivere qualcosa, che sia un racconto breve o un romanzo, devo avere sviluppata tutta la trama dall’inizio alla fine, con tutti i vari fatti che compongono la storia già ordinati cronologicamente. Mi piace pensare al testo nella prima fase come ad un albero con i rami spogli, rami sui quali poi andranno a posarsi tutte le vicende nel dettaglio, fino a completarlo. Ho provato a scrivere qualcosa senza avere in mente la conclusione, improvvisando la storia di volta in volta ma, mi sono reso conto che non è il metodo che fa per me. Ovviamente durante la scrittura possono arrivare nuove idee che modificano la scaletta ma, sapendo dove e come voglio andare a chiudere, riesco poi sempre a rientrare nella storia a mio piacimento. 

Hai abitudini particolari per scrivere? Orari, luoghi, ecc?

Prevalentemente scrivo alla scrivania davanti al mio computer; mattina, pomeriggio o sera non fa differenza. Piuttosto, se mi viene un’idea mentre sono in giro o a lavoro, devo fissarla subito in qualche modo per non perderla e poi, devo scriverla prima possibile, finché ho ancora l’immagine vivida in mente per non perdere certi dettagli.

Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?

Mi piace pensare che chi legge possa in qualche modo riconoscersi in ciò che sta leggendo ecco perché, ad esempio, “Figlio di un Sol minore” racconta una storia di persone comuni, alle prese con vicende assolutamente plausibili e riscontrabili nella vita di tutti i giorni. Certo, a volte bisogna anche saper lasciarsi un pò andare e giocare con questa realtà e allora nascono magari le storie un pò surreali tipo quelle raccontate in “Così è… se vi appare”.

Quanto c’è di autobiografico in ciò che scrivi?

Nella raccolta di racconti direi nulla, a parte la mia ironia, mentre nel romanzo sicuramente c’è molto di autobiografico. Sicuramente c’è la mia passione per la musica in generale, in particolare per quella dei Pink Floyd che è stata sempre un pò la colonna sonora della mia vita. Anche la parte del libro dove il protagonista racconta com’è avvenuto l’incontro con la musica della band inglese è assolutamente autobiografica. Inoltre il romanzo voleva essere il mio tributo personale a quel tipo di musica, una specie di ringraziamento; scrivendo sicuramente meglio di come suono la chitarra, ho scelto questa via per realizzare questa idea.

Quali tematiche ti piace affrontare?

Mi piacciono molto le storie che riescono a trattare temi anche molto profondi con semplicità. Mi piace affrontare il tema dei rapporti umani, le dinamiche interne alla coppia ma tutto raccontato in maniera molto rispettosa, delicata. Detesto la volgarità in ogni sua manifestazione. Inoltre mi piacciono molto le storie, anche come lettore, che raccontano le vicende della provincia, italiana e americana soprattutto.

Tre aggettivi per descrivere la tua scrittura.

Sono assolutamente un autodidatta per cui immagino che la mia scrittura risenta inevitabilmente di questo. Non ho un background costruito su studi classici o simili pertanto quello che riesco a fare è frutto esclusivamente di una certa predisposizione naturale alla scrittura. Direi che ho cercato di trasformare la mancanza di “mestiere” nella semplicità nell’esporre ciò che ho in mente. Poi certamente nella mia scrittura c’è molta ironia perché sono così anche nella vita di tutti i giorni. Infine credo di essere molto attento nel caratterizzare i personaggi.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sicuramente scrivere un altro libro è nei miei pensieri ma in questi ultimi anni la scrittura teatrale ha assorbito molto del mio tempo e del mio interesse e al momento ho intenzione di proseguire in questa direzione per sviluppare alcune idee che ho in mente.

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Pubblicato da persa_nei_libri

Amante dei libri e della scrittura, adoro perdermi tra le pagine.