Dieci domande a… Chantal Guzzetti

Oggi vi propongo la mia intervista a Chantal Guzzetti, autrice del romanzo “Nebbia” che vi ho recentemente recensito (e che troverete a fondo pagina).

“Nebbia” – Chantal Guzzetti

Come nasce la tua passione per la scrittura?

Credo sia nata quando ero bambina. La sensazione che proviamo nel tenere in mano un libro è qualcosa che la maggior parte dei lettori conoscono. In alcuni nasce la frenesia di comprare sempre più volumi e immergersi i nuove storie ogni mese, in altri di noi scatta una scintilla diversa: che bello sarebbe se riuscissi io a scrivere una cosa del genere. Così cominciai ad immaginare di scrivere, a buttare giù qualche pezzo in prosa e sembrava potesse filare, fino a sognare di fare la vita da scrittrice e vedere un mio libro nella vetrina di una libreria. Comincia da un sogno, un istinto, come tante altre passioni.

C’è stato un autore che ti ha formata e/o influenzata maggiormente?

Decisamente Stephen King. Mi sono sempre persa nelle sue descrizioni e i suoi contesti, a prescindere dalle storie. Ultimamente aspiro anche all’abilità di Joel Dicker di organizzare una storia con flashback che aiutano il lettore a capire senza mai confondere.

Dove trovi l’ispirazione per le tue storie?

La mia ispirazione è tutta visiva. Può essere il luogo di montagna, come è stato per Nebbia; un falò. come fu per una storia breve che vinse una menzione speciale per un concorso; una fotografia, che ispirò, insieme a una canzone, un racconto per un concorso (che non vinsi, lol) ma che adoro. Amo descrivere e la sfida è non annoiare.

Quando scrivi segui una scaletta o costruisci la trama strada facendo?

Non posso dire che per Nebbia e le altre mie storie non ho costruito una scaletta, sarei da fucilare, però è così che è andata e devo ammettere che per Nebbia è stato faticoso, anche se divertente vedere personaggi che spuntavano all’improvviso o che cambiavano carattere quando immaginavo i discorsi diretti –  questo perché cerco sempre di immaginare le scene -. Per il mio secondo libro, così come un racconto breve che sto preparando, invece ho fatto le scalette con trama, personaggi e tutto il resto. Certo, tra un capitolo e l’altro tutto può accadere…

Hai abitudini particolari per scrivere? Orari, luoghi, ecc?

No, io sono il tipo di persona che scrive quando ha tempo MA non rimango mai alzata di notte per scrivere; non dormire mi angoscia.

Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?

Non ci ho mai pensato, ma immagino che le mie storie siano destinate a un pubblico adulto, e qui includo anche ragazzi comunque, ma non sicuramente bambini. Nebbia per ora è stato acquistato da una persone che leggono thriller abitualmente; altre che amano i romance o fantasy ma sanno come scrivo perciò hanno tentato un genere diverso; non ho un pubblico fisso per ora ma ogni genere letterario ha i suoi fans.

Quanto c’è di autobiografico nei tuoi libri?

Di mio, nelle mie storie, c’è solo l’amore per ciò che i miei occhi possono vedere: alberi, fiumi, montagne; i sentimenti che scaturiscono, talvolta, nel godere di un caldo raggio di sole… In Nebbia l’ispettore ha la fissazione per il cappuccino e il latte macchiato, come me; il paese in cui è ambientato esiste ed è dove io ho casa, è esattamente baita Galli. D’altronde si sa: “Scrivi di ciò che conosci, almeno per quel che riguarda il primo libro.”

Quali tematiche ti piace affrontare?

Io parlo della morte, vista da angolazioni diverse, confusa nelle indagini, esorcizzata da un incubo… Scrivo storie inventate di ciò che potrebbe essere reale, oppure no.

Tre aggettivi per descrivere i tuoi libri.

Scorrevoli, misteriosi e… domanda troppo difficile… ben contestualizzati?

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho in programma di scrivere, scrivere e scrivere; leggere, leggere e leggere. Vorrei tornare all’Horror, dopo questa deviazione Thriller, ma tornerò sul Giallo sicuramente in un prossimo futuro. Farò qualche concorso e vedrò dove mi porta la corrente – non è vero, sono un Capricorno, ho già programmato tutto, ma saprò affrontare le deviazioni di percorso -.

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Pubblicato da persa_nei_libri

Amante dei libri e della scrittura, adoro perdermi tra le pagine.

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