Dieci domande a… Lucia Spinella

Oggi conosciamo meglio Lucia Spinella, autrice del romanzo “Nel cortile di Nenè“, edito da Land Editore.

“Nel cortile di Nenè” – Lucia Spinella

Come nasce la tua passione per la scrittura?

Fin da quando ero piccola, ho sempre chiacchierato tanto e ho anche usato la scrittura per far capire agli altri le mie emozioni, i miei sentimenti. Scrivere un pensiero è diverso dal dirlo. Come anche leggere una lettera, è diverso dall’ascoltare un discorso. In entrambi i casi, secondo me, c’è più libertà sia d’espressione che di partecipazione. Non si ha di fronte né il destinatario né il mittente del messaggio. E poi mi è sempre piaciuto viaggiare con la fantasia.

C’è stato un autore che ti ha formata e/o influenzata maggiormente?

Ci sono stati tanti autori che mi hanno formata e influenzata. Fra questi sicuramente Camilleri, ma anche Verga, Pirandello, Arthur Conan Doyle, Jane Austen, le sorelle Brontë, ecc. A me piace l’autore che è originale, che prova a sperimentare nuovi modi di raccontare, senza temere le critiche.

Dove trovi l’ispirazione per le tue storie?

Trovo l’ispirazione per le mie storie principalmente nella mia fantasia. A volte in un oggetto, un discorso, un evento, qualsiasi cosa. Poi immagino la storia, che il più delle volte, cambia rispetto all’ipotesi iniziale. Personalmente sono convinta che almeno in parte una storia si scriva da sola.

Quando scrivi segui una scaletta o costruisci la trama strada facendo?

Quando scrivo, non ho un modo preciso di farlo. Può succedere che io crei una sorta di sinossi, che mi servirà man mano come schema di riferimento, oppure posso scrivere di getto e un po’ alla volta. Quello che faccio sempre è immaginarla dall’inizio alla fine, per capire se possa funzionare.

Hai abitudini particolari per scrivere? Orari, luoghi, ecc?

Io scrivo di più dopo cena, quando la mia giornata strapiena è sul finire. Da sola, in silenzio, o con la compagnia di altri, non mi cambia tanto. Quando scrivo è come se entrassi in un altro mondo, mi immergo e la realtà scompare. Chiaramente nel momento delle correzioni preferisco essere sola e in silenzio. Può capitare che mi venga in mente qualcosa d’importante da inserire, allora lo scrivo subito. Comunque se ho tempo, ogni momento è buono.

Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettore pensi quando scrivi?

Il mio pubblico ideale è sicuramente adulto, ma non ho un lettore al quale penso mentre scrivo. Spesso la mia scrittura è principalmente puro divertimento personale. Deve piacere a me, in primis. Mi sono accorta che scrivere per gli altri, non funziona. È come copiare un quadro da un altro pittore. Si deve essere egoisti, come anche originali, perché se piace all’autore è più facile che piaccia anche agli altri.

Quanto c’è di autobiografico nei tuoi libri?

C’è tanto di autobiografico nei miei libri, però il tutto è sempre sottomesso alla mia fantasia. Io credo che sia molto più facile scrivere di qualcosa che si conosca. Però per me la lettura deve comunque portare fuori dalla realtà, almeno in parte. Ispirarsi alla vita reale e arricchirla di utopie e creatività è il mio motto.

Quali tematiche ti piace affrontare?

Le tematiche che mi piace affrontare normalmente sono quelle quotidiane. Come l’amicizia, l’amore, il lavoro, il convivio, il crimine, le difficoltà e così via. Ma in ognuna di esse cerco sempre di non farmi prendere sul serio. L’ironia spero che sia, più di qualsiasi altra cosa, l’elemento dominante delle mie storie.

Tre aggettivi per descrivere i tuoi libri.

Divertenti, piacevoli, avvincenti.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Spero di riuscire a continuare in questo mio nuovo impegno. Mi piacerebbe scrivere continuando a seguire questo genere. Un secondo “Nel cortile di Nenè” il mio prossimo progetto, dove oltre alla Sicilia spero io possa rappresentare un po’ del bel Piemonte, dove vivo.

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Pubblicato da persa_nei_libri

Amante dei libri e della scrittura, adoro perdermi tra le pagine.