Amici lettori, iniziamo il mese di marzo con la recensione di un libro che mi è piaciuto molto, si intitola “La trasfigurazione di Raffaello” e l’autore è G. P. Rossi.
La storia ha inizio nel 1833, con l’apertura, nel Pantheon, della presunta tomba del grande Raffaello Sanzio. Da qui comincia un viaggio indietro nel tempo, torniamo al 1520, a pochi giorni dalla morte del Maestro. Tra i protagonisti del romanzo troviamo il banchiere Agostino Chigi (molto amico di Raffaello), il pittore Giulio Romano (suo allievo), la Fornarina e Zoroastro da Peretola. Nella vita di Raffaello, però, ci sono anche molti nemici, come Antonio da Sangallo o il cardinale Bibbiena. In quel periodo Raffaello sta ultimando il suo ultimo, grande capolavoro, “La trasfigurazione”; il quadro, però, è portatore di un messaggio rivoluzionario che gli costerà la vita.
Posso dirvi, innanzitutto, che questo romanzo mi è piaciuto molto, per una serie di motivi che ora vi illustrerò. Ho trovato brillante l’idea di mescolare la realtà con la finzione. I protagonisti del libro sono uomini e donne realmente esistiti, che diventano però i protagonisti di una storia inventata che rimane, però, a mio avviso molto credibile.
Il romanzo è un tuffo nella Roma rinascimentale, l’ambientazione è ben ricostruita e la trama è ricca di nozioni storiche e artistiche che stimolano la curiosità del lettore.
La scrittura è fluida e molto scorrevole. I personaggi sono reali, credibili, sembrano quasi avere vita propria e uscire dalle pagine del libro. La trama ha ritmo, c’è azione e non manca la giusta dose di mistero.
Molto interessante è anche l’inserimento, a chiusura del romanzo, di brevi biografie dei protagonisti della storia.
“La trasfigurazione di Raffaello” è sicuramente un romanzo curato nei minimi dettagli, dal quale traspare la grande bravura dell’autore nel saper “giocare” con la storia e con i suoi protagonisti. Una lettura che mi sento di consigliarvi e dalla quale uscirete arricchiti.
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A seguire, la video recensione.
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