Siamo ormai quasi arrivati alle ultime recensioni dell’anno. Oggi è il turno di “Ginevra” di Paolo Biagioli.
Siamo a Roma, è il settembre del 2021 e Cristiano, uno dei due protagonisti del romanzo, passeggia pela città ripensando al passato. La narrazione fa un salto temporale e torna al 1978, a quando i personaggi principali del libro, Cristiano e Ginevra, si conoscono nel bar dove il ragazzo aveva appena iniziato a lavorare. I due sono giovani, Ginevra frequenta ancora la scuola lì vicino, e tra di loro nasce presto una storia d’amore. La loro vita insieme, però, non sarà semplice, perché entrambi si troveranno ad affrontare pesanti difficoltà. Riuscirà Cristiano a salvare Ginevra dal profondo tunnel nel quale è precipitata?
Innanzitutto comincio col dirvi che di questo libro ho apprezzato molto diversi aspetti. Ho trovato, come in tutti i libri di Paolo Biagioli, particolarmente curato l’aspetto legato all’ambientazione della storia. Il lettore, infatti, è calato totalmente nell’epoca a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Non mancano i riferimenti ad alcuni rilevanti avvenimenti storici che hanno segnato quel periodo, dal rapimento di Aldo Moro (che compare in apertura del romanzo), alle stragi Ustica e di Bologna. La città di Roma, anche, è molto presente nella storia, con le sue strade e i suoi scorci.
Le storie d’amore che ci presenta l’autore nei suoi romanzi sono spesso travagliate e difficoltose, questo aspetto le rende realistiche e credibili. Sarà semplicissimo per il lettore affezionarsi ai due protagonisti grazie all’empatia che suscitano.
Lo stile dell’autore è poetico, evocativo, limpido e scorrevole. Il testo è arricchito anche dalla presenza di diverse leggende che si rifanno alla mitologia e che completano il quadro narrativo stimolando la curiosità del lettore.
La narrazione è emozionante, l’autore sa smuovere i sentimenti del lettore, coinvolgendolo in maniera totalizzante nella storia. Altro aspetto che mi colpisce sempre quando leggo i romanzi di Paolo Biagioli è il sottile velo di malinconia e nostalgia di cui ciascuna pagina è intrisa.
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A seguire, la video recensione del libro:
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